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lunes, 12 de diciembre de 2011

Lo dico a te.  . . . 


Por Reverendo Padre:

Carissimo Carlo. io sono straniero e tante cose conviene no dirle. Ma a te, sottovoce, te lo posso dire:
Neppure una parola su Dio: né per ringraziarlo, neppure per chieder il suo aiuto e la sua benedizione...
Neppure una parola sulla Chiesa e i suoi membri: per l'opera a favore dei poveri, gli ammalati...;
per mezzo dei suoi sacerdoti ecc.
Neppure una parola per tanti "stranieri" che sono venuti a questa terra, non per arricchirsi, neppure per
cercare un progresso, ma solamente per aiutar il popolo asrgentino. Siamo tanti missionarie e missionari,
che abbiamo lasciato la patria, parenti ed ami...
Qualche anno fa abbiamo fatto un incontro dei missionari italiani.

Una sera é venuto Mons. Raddrizzani per presiedere la Messa. Era vice presidente della Cinferena episcopale argentina. 
Ha cominciato a predicare:
"Vedo tanti che hanno lasciato la loro patria, affetti e famiglie per venire alla mia terra..."  Si é emozionato.
Ha dovuto fare qualche minuto di silenzio. Poi ha seguito: "... hanno lasciato... e son venuti alla mia terra..."
Un altra volta si é bloccato e non ha potuto seguire... Ed oggi???
Oggi ho visto quello che scrivevo in un HOJITA: una "patria sin". Patria sin Dios"; sin gratitud, sin necesidad
de ayuda de lo alto. Un abbraccio. Nicola

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